Seguendo il trend previsto per il 2020, già a metà Febbraio si conferma il trend in ascesa nelle compravendite immobiliari. L’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa ha pubblicato un report secondo cui, al top delle richieste degli acquirenti ci sono le zone Centrali delle città principali.
Dopo un percorso in discesa che è durato anni (dai grafici si rileva una caduta libera dal 2010 a tutto il 2015), si è verificata dal 2016 una ripresa generale per le zone periferiche e semiperiferiche. Zona “rifugio” del mercato? Il Centro delle città principali (linea verde, nel grafico sottostante), con un trend a se stante che, pur condizionato dalla crisi economica post-2012, è oggetto da sempre di un fervente incontro tra domanda e offerta.
Zone centrali? +2%
Nel primo semestre del 2019, le quotazioni delle grandi città italiane sono aumentate, mediamente, dello 0,9%. L’analisi dei prezzi fatta per zone centrali, semicentrali e periferiche ha rilevato una performance decisamente migliore per le aree centrali (+2,0%), seguite da quelle semicentrali (+1,0%) con performance positive, ma meno brillanti, per le zone periferiche (+0,6%).
Il Centro delle città, registra la migliore performance essenzialmente per due motivi: forte presenza di investitori (le zone Centrali sono le più ambite) e immobili di pregio che, data la loro unicità architettonica-storica, vedono una fisiologica rivalutazione di anno in anno.
Le città migliori? Milano. Seguita da Roma e, incredibilmente, Torino
Complessivamente, Milano registra uno stratosferico +10.9% di variazione di prezzo, mentre le zone centrali di Roma e Torino segnano una netta separazione tra la richiesta di immobili in centro, rispetto a semiperiferia e periferia.
Curiosamente, in città generalmente molto richieste come Bologna e Verona, l’aumento più significativo si è verificato nelle zone semiperiferiche a scapito di periferie e centro.
Il centro città più richiesto? Il Centro di Firenze, che ha fatto registrare un clamoroso +11.8%.
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