La stima è che in Italia vi siano oltre 250 miliardi di “Npl”, ovvero di crediti deteriorati. La metà di essi è garantita da beni immobili, ma purtroppo molti di questi vengono pignorati dalle Banche nel momento in cui chi sottoscrive un mutuo o un finanziamento non riesce a pagare le rate del rimborso.
Circa il 40% degli immobili finisce all’asta. La Banca, però, per recuperare il 33% circa del valore impiega moltissimo tempo (circa 4 anni) e per farlo deve anche anticipare per le spese il 25%. In Italia le aste immobiliari non sono molto seguite. Il 72% di esse su circa 250mila, infatti, dà esito deserto. Ciò significa che nessuno acquista tali immobili. La perdita, quindi, non è soltanto per la Banca che detiene gli Npl ma anche per chi deve saldare il debito. Quest’ultimo percepirà ancora meno dalla vendita e quindi avrà maggiori difficoltà a saldare il debito che resterà ancora alto. I dati parlano chiaro: in media soltanto il 34% del debito contratto si paga grazie all’asta mentre il restante 66% rimane in capo alla persona.
Nei mesi scorsi è nata un’azienda con lo scopo di invertire il trend delle aste immobiliari andate deserte: il uso nome è Reviva.
Al giorno d’oggi tale azienda è leader nel settore degli immobili residenziali all’asta in termini di volume. A gennaio del 2019, infatti, gli immobili gestiti erano circa 2.700 mentre oggi sono oltre 5.000. Il 47% dei crediti deteriorati è garantito da un bene immobile di cui il 40% va all’asta limitando la liquidità delle Banche. Reviva, quindi, vuole cercare di fare il possibile affinché le aste non vadano deserte e vuole inoltre stimolare la partecipazione e l’acquisto degli immobili. L’operazione sarà possibile in quanto il cliente di Reviva è il servicer stesso che pagherà l’azienda mediante servizio di ‘vivacizzazione’ delle aste.
Giulio Licenza, co-fondatore dell’azienda, spiega: “L’obiettivo è quello di aiutare i potenziali clienti a semplificare ogni dinamica legata alle aste supportandoli a titolo gratuito mediante il brand “Immobili all’asta”. Reviva cercherà di evitare che un’asta vada deserta anche perché ogni volta che accade l’immobile si deprezza del 25% tornando poi sul mercato dopo 6 mesi”.
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